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"Sono nato due volte: la prima il 21 aprile 1960, quando venni alla luce a Ferentino; la seconda il 19 ottobre 1982, quando uscii praticamente illeso da un terribile incidente all’altezza dell’area di servizio di Lucignano. Mi risvegliai ancora sull’asfalto, con accanto i pompieri, e non sapevo se piangere perché il mio camion, ancora da pagare, era andato distrutto, o se gioire perché comunque ero uscito tutto intero dal groviglio di lamiere, a parte un problema al setto nasale". Così Giuseppe La Marra, imprenditore del settore autotrasporto alla guida di un'azienda leader che porta il suo stesso nome, racconta la sua "doppia nascita". E a noi piace iniziare da qui a raccontare la storia di un imprenditore illuminato, uno che davvero si è fatto da solo, rimboccandosi le maniche giorno per giorno. Ecco perché, e alla fine della lettura ne converrete, in realtà la "nascita" di La Marra e della sua azienda è qualcosa che si rinnova giorno dopo giorno, un continuo miracolo della sana e lungimirante imprenditoria di casa nostra. E chi è uscito indenne da un grave incidente, di “miracoli” se ne intende… "Sono nato in una famiglia semplice: mio padre era un dipendente del Comune di Ferentino, mia madre faceva la casalinga. Dopo le scuole medie, frequentate nel mio paese, mi sono diplomato come perito tecnico a Frosinone. Poi ho tentato con il concorso da pilota in Accademia. Superai tutte le difficilissime visite mediche, ma ai successivi test venne fuori che ero troppo emotivo per fare il pilota e che potevo restare ma come ingegnere. Però non me la sentii: io volevo guidare, stare al volante di qualcosa, in cielo o in terra poco importava, l’importante era guidare!" E in effetti già da ragazzino Giuseppe saliva sui camion degli amici: ogni momento libero dalla scuola, compreso qualche giorno "marinato" appositamente, era buono per andare sui camion: "Ho sempre avuto una grande passione per la guida e così, già prima e durante il servizio militare, nel 1981, entrai in una società a tre: uno mise il camion, l’altro il lavoro ed io la manodopera, cioè andavo in giro per l’Italia a trasportare merce. Nel 1982, finita la leva, decisi di proseguire da solo e riscattai il primo camion, un FIAT 691. E’ stata un’esperienza dura, anche perché dopo sei mesi ho avuto l’ incidente dal quale sono uscito per miracolo, nato una seconda volta! Però non mi sono arreso e alla fine di quell’anno ho comprato un altro camion, più vecchio di quello di prima, facendo più debiti e più cambiali di prima! Dopo 4-5 mesi quel camion a Milano si è rotto. Ho impiegato due giorni per riportarlo giù, trainandolo lungo le statali di mezza Italia, ma appena tornato, sono andato in un concessionario di Frosinone, e ho comprato uno Scania usato, che ha consentito di risollevare le mie sorti imprenditoriali, permettendomi di pagare i debiti di quello e degli altri due camion avuti prima, di mettermi apposto con la licenza conto terzi per cominciare poi a guadagnare qualcosina." Nasce così, soprattutto con una grande forza di volontà, quella che oggi è diventata l’azienda La Marra: prima nel piazzale di casa a Ferentino (dove nel frattempo era entrata anche Lea Zaccari, diventata la signora La Marra, una cordialissima donna che ora affianca il marito nella conduzione dell’azienda). “Alla fine degli anni ’80 c’è stata la svolta imprenditoriale – riprende a raccontare Giuseppe- con un secondo, poi terzo camion e via via gli altri, anche grazia alla commessa di un cliente importante. E così i primi autisti dipendenti, la prima impiegata, un fatturato in crescita, fino ad arrivare ad un’ulteriore svolta nel 1998, quando ho aperto la struttura dove adesso ci troviamo, una proprietà di 24.000 metri quadrati, di cui 6.000 coperti, per tutte le attività che integrano quella del trasporto merci. Allora avevo 15 mezzi, oggi la nostra flotta ne conta più di 50." Una struttura aziendale che Giuseppe La Marra ha saputo integrare a meraviglia con la logistica, il conto deposito e altre soluzioni che hanno fatto di questa un’azienda leader. Inoltre La Marra è concessionario interprovinciale Palletways, un sistema "pallet-express", in pratica, che funge da magazzino, raccolta, passaggio e spedizione per consegna immediata, anche del singolo pallet: in questo modo le aziende non "tengono" il magazzino pieno, e dunque risparmiano, laddove invece sul nostro territorio ci pensa La Marra a gestire la merce e poi a consegnarla in tempi rapidissimi, anche per tener fede a quel "just in time" che una cliente spesso richiede, per non smettere mai di lavorare, senza tenere la merce ferma chissà per quanto tempo in magazzino e comunque trovandosela sulle linee di produzione in tempo utile, perché nel frattempo La Marra ha consegnato!
"Questo del collettame e della distribuzione vera e propria è un settore particolare nel quale abbiamo creduto, insieme a quello dei trasporti pericolosi su strada, all’automotive, e al chimico: tutte nicchie che ci hanno consentito di restare sul mercato e di espanderci ulteriormente, nonostante i problemi crescenti". E qui l’elenco rischierebbe di farsi fin troppo lungo: l’aumento del gasolio, il più alto in Europa, ed i vari regolamenti europei che hanno ridotto le ore di guida settimanali: se prima un camion percorreva anche 20mila chilometri al mese, oggi a malapena ne fa 12mila. E poi la concorrenza: chi viene a consegnare dal nord o dal sud poi ricarica anche a due lire (o due euro…) pur di non tornare vuoto, per non parlare delle aziende dell’Est, rispetto alle quali salta ogni tentativo di competitività. Tutte problematiche che il signor Giuseppe conosce bene, anche per averle affrontate prima come presidente della sezione trasporti del Cna e poi di Confindustria. Si sente lontano un miglio che questo imprenditore è innamorato di quello che fa: "E’ un lavoro che, se fatto bene come lo facciamo noi, dà enormi soddisfazioni, ma è logorante perché bisogna stare all’erta e pronti ogni momento della giornata. Prima stavo su un camion e mi stancavo, ma adesso è come se li guidassi contemporaneamente tutti insieme da dietro la scrivania!" Giuseppe "guida" da par suo, anche la famiglia formata negli anni: già detto della signora Lea, responsabile dell’amministrazione e contabilità; c’è poi Paola, classe ’87, laureata in giurisprudenza e specializzata in Diritto di Impresa, che collabora da anche lei da qualche anno in azienda come responsabile qualità e sicurezza; una ragazza dalle idee chiare e dalla bellissima voce, visto che si diletta anche a cantare: "E’ una ragazza straordinaria - se la coccola giustamente il papà- molto più matura dell’età che ha". E poi c’è Eddi, classe ’89, diplomato in Ragioneria e una grande passione per le moto: dalle minimoto sulle quali gareggiava già a 7 anni, al campionato europeo delle 1000 che lo vede in pista dal 2004, con una carriera agonistica già di tutto rispetto, purtroppo frenata da un infortunio grave nel 2013. Aggiunge Giuseppe: "ce la sta mettendo tutta, si sta dedicando all’agonismo praticamente a tempo pieno; se ce la farà, bene; altrimenti vedremo insieme il da farsi, magari resterà in quel mondo con un negozio di moto. Glielo dissi quando era ancora bambino, perché le moto erano anche una mia passione di ragazzo che non riuscii a realizzare, e ancora lo ricorda". Ma scommettiamo che, con lo stesso impegno ed il sacrificio del papà, anche Eddi ce la farà ad ottenere determinati risultati, nello sport come nella vita?